Perchè... |
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Aldo, un amico, mi ha scritto: ‘Bello il sito, capisco tutto, ma dimmi ora che hai in testa’. In pratica, voleva sapere perché l’ho fatto. C’è sempre uno scopo, più o meno recondito, nei nostri atti quotidiani e se uno decide, da medico, di costruire un sito che non riguarda la propria professione dovrebbe essere sostenuto da un progetto di vita importante. Quale? Di sicuro non ‘scenderò in politica’, né ho intenzione di aprire un’attività commerciale. Il mio lavoro basta e avanza. Tuttavia devo ammettere che Aldo, da buon manager, ha ragione, non si fa mai nulla senza un motivo preciso. Io, invece, in partenza non avevo uno scopo stabilito, se non quello di continuare ad essere nella mia vita di uomo il più ironico possibile. Scrivere romanzi e avere l’ardire di pubblicarli violenta la privacy di una persona, perché molti, leggendo gli scritti, identificano i personaggi nell’autore, nella persona che scrive, scavano nella sua vita come se uno potesse mettere in ogni pagina un frammento esatto del proprio percorso o del proprio pensiero. Io sto lavorando al tredicesimo romanzo, per gioco, chissà quanti arriverò a pubblicarne di quelli finiti, magari nessuno più, e non credo che in un carteggio complessivo che sfiora ormai le 1500 cartelle, io abbia così tanti argomenti di vita da poter riempire i miei scritti. Ormai non c’è più nulla di personale nei miei libri. Arbasino diceva che tutti scrivono un primo libro di getto, perché è il diario della loro vita, il secondo esce difficilmente, perché non si hanno più argomenti personali da usare. Ha ragione, scrivere di fantasia non è semplice. Alla fine ecco perché la privacy può essere messa a rischio, chi legge i miei scritti fraintende la mia fantasia con una differente realtà. Ed ora, come ha fatto il caro Aldo, fraintende un richiamo elettronico con un progetto importante, che al momento non ho davvero. Domani domattina, svegliandomi, esso prenderà luce e allora il sito diventerà il veicolo di diffusione di un’idea. Oggi invece non è così. Per ora il sito nasce da una semplice riflessione. Se si arriva ad avere il coraggio di scrivere idee e di darle alle stampe, un minimo di pubblicità ai propri pensieri va fatta, altrimenti quello che uno ha scritto resta una scatola chiusa, che sarà letta solo dai figli e dai parenti più stretti. Io, mettendoli tutti assieme, non arriverò mai neppure ai venticinque lettori del Manzoni. Non ci sarebbe alcuna soddisfazione. Il sito pubblicizza le mie idee, che metto nei miei personaggi, che uso per esporre una mia filosofia di vita, che non è mai la storia della mia vita. Troppo ardire? Lo giudicheranno i miei meno di venticinque lettori. Caro Aldo, per ora tieni celato il tuo sospetto ancora un poco, perché forse prima o poi ti darò ragione e farò come tutti, dare un senso più concreto a quanto fatto. |